QUANDO IL CAMBIAMENTO DIVENTA NECESSARIO

Certamente questo non è un concetto nuovo: la natura stessa, il mondo, l’universo, nel corso dei secoli e dei millenni, ci hanno dimostrato l’importanza del cambiamento.

Cos’è il cambiamento? Cambiare vuol dire fare qualcosa di nuovo o fare qualcosa che si è sempre fatto, ma in modo diverso.

Ci sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle.

(Denis Waitley)

Se ci pensate bene una delle frasi più pericolose da sentire è il tipico “si è sempre fatto così”. In azienda, in famiglia, in qualsiasi contesto dove la tradizione impera, ecco che sviare dal percorso segnato dai nostri predecessori diventa una minaccia all’incolumità del sistema stesso (percezione di chi “difende” quel sistema), e tutto ciò che ha a che fare col termine “innovazione” viene allontanato e definito “pericoloso e avventato”.

Ciò non significa che bisogna a tutti i costi voltare le spalle alle proprie radici o buttare all’aria tutto ciò che si possiede in termini di conoscenze e competenze (ma vale anche per prodotti, know-how tecnico, valori, e così via): ricordiamoci sempre che le radici sono le solide fondamenta che permettono di esplorare percorsi nuovi tesi al cambiamento, al miglioramento, all’evoluzione, un po’ come un bambino che, compiendo i primi passi nell’ambiente sconosciuto, necessita sempre di una base sicura – la mamma – da cui tornare ogni volta, da cui attingere nuova forza per ricominciare con una nuova esplorazione.

Evoluzione è il termine chiave del cambiamento: noi evolviamo sempre, ogni giorno che passa, non siamo mai gli stessi rispetto ad un’ora fa, un giorno fa, una settimana fa, un anno fa. Le nostre cellule si rinnovano completamente, così come la natura e la terra cambiano: mutamenti impercettibili e costanti. Non ci si ferma mai, πάντα ῥεῖ (panta rei) – ovvero “tutto scorre” – diceva Eraclito.

Noi siamo in divenire, che ci piaccia o no. E allora, visto che non possiamo combattere con la nostra essenza legata indissolubilmente al mutamento, perché non diventare consapevoli attori di questo stesso continuo cambiamento?

La misura dell’intelligenza è data dalla capacità di cambiare quando è necessario.

(Albert Einstein)

Einstein stesso parla di cambiamento addirittura in termini di “misura dell’intelligenza”: è infatti inefficace rimanere costantemente ancorati ad un contesto quando da esso non ricaviamo alcunché di positivo e funzionale alla nostra sopravvivenza: tornando sempre agli esempi tratti dalla natura, gli animali si spostano, migrano, in cerca di ambienti e luoghi più favorevoli alla loro esistenza.

E allora perché l’uomo tende a preferire di rimanere ben saldo ad un determinato contesto, quali che siano le condizioni dello stesso? Perché cambiare non è facile, è faticoso, è arduo, a volte è addirittura doloroso. L’ignoto spaventa, le abitudini ci danno sicurezza, la routine è fonte inesorabile di piacere e la comfort zone è il soffice cuscino su cui ogni giorno possiamo comodamente rilassarci in attesa che un altro giorno passi uguale al precedente, e così via.

 

Se continui a fare quello che hai sempre fatto, continuerai ad ottenere ciò che hai sempre avuto.

(Warren G. Bennis)

 

Eppure esistono così tanti ambiti che, qualora vi apportassimo dei piccoli cambiamenti, potrebbero trasformare in modo incredibile la nostra vita.

Facciamo qualche esempio:

 

Cambiare abitudine

  • Mangiare troppo la sera ti fa dormire male? Cerca di evitare cibi pesanti e concediti piatti sani e meno impegnativi.
  • Andare a dormire dopo le 23 rende faticoso puntare la sveglia a quell’ora improbabile che però potrebbe darti la possibilità di migliorare la tua vita? Forse sarà meglio iniziare ad andare a dormire leggermente prima.
  • Leggere un buon libro ci fa sentire più rilassati e, al contempo, più ricchi, piuttosto che guardare la tv? Bene, iniziamo a concederci più spazio per la lettura, togliendo minuti preziosi alla tv.

 

Cambiare punto di vista

“Solo gli stolti non cambiano idea”. Col tempo ci si evolve, si imparano cose nuove, si cresce, si affrontano nuove esperienze e la nostra forma mentis viene plasmata in modi sempre nuovi. Questo comporta un cambio di prospettive, un changement della visione, un modo di pensare più profondo e, magari, più efficace. Non vergogniamoci di aver cambiato opinione, non si risulta stupidi per questo, bensì si viene considerati tali quando, a tutti i costi, si lotta per difendere un’idea in cui non si crede più o che non ha più ragion d’essere. Cambiare punto di vista (ovviamente consapevolmente e in modo ragionato) è indice di flessibilità mentale, maturità e apertura.

Cambiare ambiente (persone o luoghi)

Capita a tutti di sentirsi stretti in un gruppo, in un luogo, in un contesto. Possono esserci periodi di distacco che non portano necessariamente ad un abbandono totale di ciò che si ha e di dove si è. Eppure, talvolta, può essere una questione di vita o di morte. Semplicemente si tratta di strade (persone o situazioni) senza sbocchi che ci conducono ad una via cieca e definitiva; si possono tentare inversioni a U, ma spesso è difficile per le condizioni avverse in cui ci si è imbattuti (strade strette – mancano possibilità concrete, banalmente tempo e soldi; strada a doppia linea continua – le circostanze, ad esempio avere delle responsabilità in famiglia, non consentono più di fare certe manovre, come intraprendere un viaggio o addirittura un trasferimento all’estero). Insomma, se si percepisce che la strada imboccata non ci sta portando alla nostra meta, cerchiamo di invertire la rotta prima che diventi troppo difficile per farlo.

Cambiare se stessi (ovvero lavorare su ciò che dovrebbe essere smussato o implementato)

Cambiare noi stessi vuol dire fare davvero molta fatica, vuol dire mettersi in gioco, vuol dire compiere uno sforzo quasi sovraumano. Non si cambia dalla mattina alla sera, non ci si sveglia e si diventa diversi. E’ una questione di costanza, impegno e volontà. Bisogna innanzitutto crederci. Credere che sia importante migliorarci, che ne valga la pena, che i risultati arriveranno. E’ una pratica quotidiana, fatta di nuove abitudini, una sorta di nuovo guardaroba; magari all’inizio non ci “si vede” allo specchio con quella nuova maglietta o con quel particolare colore, ma col tempo capiremo che indossare sempre la stessa tonalità di grigio non si addiceva più a noi.

Se non cambiamo, non cresciamo. Se non cresciamo, non stiamo davvero vivendo.

(Anatole France)

 

Cambiare vuol dire essere in grado di maturare consapevolezza su noi stessi, comprendere ciò che ci procura gioia e ciò che invece ci allontana da noi stessi, riflettere sui nostri comportamenti e sulla nostra vita in generale.

Cambiare vuol dire saper dire di no, cogliere le opportunità che ci si presentano durante il nostro percorso, intravedere strade alternative e valutarne l’impatto.

Cambiare vuol dire avere coraggio, essere positivi e proattivi, avere fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità.

Cambiare vuol dire inseguire i propri sogni, indipendentemente dalle circostanze che, secondo l’opinione dei molti, ci limitano, vuol dire lottare per ciò che ci fa stare bene, essere forti di noi stessi e non desistere mai.

Per quanto cambiare sia doloroso, cambiare vuol dire crescere, significa esplorare nuove possibilità, cogliere opportunità.

Cambiare è sinonimo di vitalità, di coraggio e di forza, di luce.

Trovare la voglia e ritrovarsi in nuovi percorsi, scegliere di non accettare compromessi, se non altro con se stessi.

Cambiare vuol dire volersi bene e rispettare i propri principi, lottare per un obiettivo.

Cambiare vuol dire trovare la forza di dire “grazie” e di guardare sempre avanti.

Con molta nostalgia, ma nessun rimpianto.

Cambiare è rimanere fedeli a se stessi.

Cambiare vuol dire vivere.

 

C’è tanta gente infelice che tuttavia non prende l’iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l’animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo. La gioia di vivere deriva dall’incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell’avere un orizzonte in costante cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso… Non dobbiamo che trovare il coraggio di rivoltarci contro lo stile di vita abituale e buttarci in un’esistenza non convenzionale.

(Into the Wild)

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