L’APPROCCIO STRATEGICO CHE FA LA DIFFERENZA

La strategia d’impresa o strategia aziendale è quel processo attraverso il quale la gestione aziendale pianifica scelte di tipo commerciale, operativo e finanziario, tenendo conto dell’ambiente di riferimento e delle risorse a disposizione, con lo scopo di raggiungere gli obiettivi prefissati.

La definizione di Johnson and Scholes spiega che la strategia aziendale è la direzione che un’organizzazione persegue a lungo termine e che le permette di raggiungere un certo tipo di vantaggio.

 

Le strategie tengono sempre conto dei punti di forza, delle vulnerabilità, delle risorse e delle opportunità dell’azienda, oltreché di competitors e di esigenze del mercato.

 

Nell’elaborare una strategia è importante riuscire a vedere le cose che sono ancora distanti come se fossero vicine ed avere una visione distaccata delle cose che, invece, sono più prossime.

Miyamoto Musashi

 

Non confondiamo poi la strategia con Mission e Vision: la prima riguarda gli obiettivi a lungo termine, la seconda è l’insieme di valori che ispirano il ritratto di ciò che l’azienda diventerà nel futuro.

Spesso tra gli strumenti più utilizzati per definire la strategia, un’azienda si avvale di analisi con la matrice SWOT (che analizza punti di forza, di debolezza, opportunità e minacce) e di Business Plan (documento che definisce obiettivi, strategie, processi e azioni a medio termine e che delinea i risvolti economico-finanziari degli stessi).

 

Nelle aziende oggi si tende ad andare sempre più veloci, rincorrendo obiettivi, clienti e mercato, dimenticandosi davvero troppo spesso di prendersi cura della parte più importante dell’organizzazione: le persone.

Gli approcci per gestire le risorse umane possono essere molteplici. Per esempio prendiamo un’azienda che si ponga come obiettivo quello di aumentare le vendite del 20% e, contemporaneamente, di ridurre del 10% i costi.

Un approccio non strategico potrebbe implicare la scelta di assumere subito nuovo personale che aiuti le vendite nel loro lavoro e di analizzare le aree dove ridurre i costi.

 

Un approccio diverso, definito appunto strategico, potrebbe invece implicare un’analisi dei bisogni formativi del dipartimento delle vendite così da colmare eventuali lacune e determinare un miglioramento del loro lavoro; oppure si potrebbe pensare ad un’analisi del clima aziendale, per comprendere se esistono delle leve da smuovere per aumentare la produttività.

Insomma, questa seconda risposta riesce non solo a risolvere i problemi del momento, ma aiuta anche a proiettarsi nel medio-lungo periodo. Un approccio non strategico può essere utile per risolvere questioni urgenti che non necessitano di una visione d’insieme nell’immediato. Ma non bisogna fermarsi qui, altrimenti si sceglie di vivere sempre nel presente senza una visione che abbracci il futuro, col rischio di non sopravvivere a lungo.

 

Un HR Manager dovrebbe quindi adottare un approccio sempre strategico, laddove possibile, per gestire al meglio tutte le situazioni a cui deve far fronte in un’ottica di sviluppo a medio-lungo termine.

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