LE 27 EMOZIONI UMANE FONDAMENTALI

Le emozioni sono esperienze soggettive che le persone rappresentano tramite moltissimi termini semantici.

 

Uno studio condotto dalla University of California di Berkeley, pubblicato su Pnas (Proceedings of the National Academy of Sciences) e condotto dai neuroscienziati Alan S. Cowen e Dacher Keltner, ha ottenuto come risultato una lista delle emozioni umane, individuandone 27, ovvero un elenco ben più completo rispetto a quanto si pensasse prima di questa ricerca.

 

Prima infatti, grazie agli studi di Paul Ekman degli anni ‘70, si pensava che le emozioni fondamentali fossero 6: gioia, tristezza, rabbia, sorpresa, paura e disgusto).

Secondo Ekman queste erano le emozioni primarie e universali perché espresse nel medesimo modo da tutti i popoli della terra (famosi sono gli studi sulle espressioni facciali).

 

 

Abbiamo osservato che servivano 27 distinte emozioni e non semplicemente 6 per rendere conto delle reazioni di centinaia di persone ai video.

(D. Keltner)

 

 

Sono state utilizzate le risposte emotive di ben 853 volontari sottoposti alla visione di 2.185 video della durata di pochi secondi, pensati per evocare le diverse emozioni: tra le immagine visionate c’erano quelle di bambini, di catastrofi naturali, di animali spaventosi, di matrimoni, e così via.

I partecipanti alla ricerca sono stati suddivisi in tre gruppi: i componenti del primo gruppo di ricerca potevano esprimere liberamente le proprie reazioni ai video; i componenti del secondo gruppo dovevano scegliere le proprie sensazioni da un elenco di 34 possibilità; i membri del terzo gruppo hanno dovuto indicare su una scala di intensità quanto ogni video suscitasse emozioni opposte.

 

Le 27 dimensioni che i neuroscienziati hanno derivato dall’autovalutazione delle emozioni in risposta a questi brevi video dimostrano un spazio semantico delle emozioni molto più ricco di varietà distinte di esperienze riportate rispetto a quanto previsto dalle teorie sulle emozioni fino ad oggi.

 

I ricercatori hanno compreso che le persone hanno reazioni emotive simili di fronte ad uno specifico stimolo e, partendo dalle loro osservazioni, hanno realizzato una mappa delle emozioni, in cui a ogni colore corrispondeva uno stato d’animo differente, ottenendo infine un quadro ricco di sfumature.

 

 

 

“Riconoscere che il nostro arcobaleno emotivo è più variopinto di quanto si credesse potrà spingerci a cercare cure più specifiche per restituirgli tutti i suoi colori.”

(A.S. Cowen)

 

 

Le 27 emozioni individuate sono:

 

1 – Ammirazione

2 – Adorazione

3 – Apprezzamento estetico

4 – Divertimento

5 – Ansia

6 – Soggezione

7 – Imbarazzo

8 – Noia

9 – Calma

10 – Confusione

11 – Desiderio

12 – Disgusto

13 – Dolore empatico

14 – Estasi

15 – Invidia

16 – Eccitazione

17 – Paura

18 – Orrore

19 – Interessamento

20 – Gioia

21 – Nostalgia

22 – Amore

23 – Tristezza

24 – Soddisfazione

25 – Desiderio sessuale

26 – Simpatia

27 – Trionfo

 

 

Pertanto la consapevolezza a cui si è giunti è che le nostre emozioni hanno confini molto più sfumati, dando come risultato un quadro più complesso di quanto pensassimo, quadro che potenzialmente potrà essere aggiornato grazie ad ulteriori ricerche in cui si utilizzeranno stimoli e strumenti diversi.

Non solo ne sono state riconosciute molte di più, ma siamo in grado di affermare che le emozioni non sono distinte le une dalle altre, ma fra loro vi è una interconnessione e continuità, per questo motivo parliamo di “sfumature emotive”.

 

Questi risultati suggeriscono dunque che potrebbero esserci vincoli su quali varietà di esperienze emotive possano essere riportate simultaneamente in risposta a un singolo stimolo e che la maggior parte delle categorie di emozioni condivide gradienti continui con almeno un’altra categoria.

 

 

Speriamo che i nostri risultati aiutino gli altri scienziati a individuare con maggiore precisione gli stati d’animo che sono alla base dell’umore, dell’attività cerebrale e dei segnali espressivi, riuscendo così a migliorare le terapie psichiatriche.

 

 

 

Fonti: https://www.pnas.org/doi/abs/10.1073/pnas.1702247114

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