LA FORMAZIONE COME LEVA DELLO SVILUPPO

“Se dai un pesce ad un uomo, lo hai sfamato per un giorno.

Se gli insegni a pescare, lo hai sfamato per tutta la vita”

(proverbio cinese)

 

Per evidenziare l’importanza della formazione, bisogna innanzitutto partire dal rapporto che intercorre tra lo sviluppo delle risorse umane e lo sviluppo economico dei sistemi nazionali.

Diverse ricerche hanno evidenziato come i paesi con i tassi di alfabetizzazione più elevati sono anche quelli che hanno un tasso di crescita economica più elevato: un incremento del tasso di alfabetizzazione del 20% porta ad un incremento del Prodotto Interno Lordo del 10%.

Secondo i dati dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, l’Italia spende meno del 10% della spesa pubblica per la formazione, collocandosi al penultimo posto della classifica dei 35 paesi dell’Organizzazione.

Un rilancio di un qualsiasi sistema economico prevede dunque una riqualificazione dei suoi processi formativi.

Il discorso ricade sulle stesse aziende: le imprese che investono maggiormente nella formazione hanno una redditività superiore rispetto alle altre.

Non c’è alcun dubbio quindi che l’acquisizione di nuove skills permette un sempre miglior collocamento sul mercato.

La formazione punta soprattutto in due direzioni: da una parte si vogliono incrementare le competenze professionali, dall’altra si investe sullo sviluppo personale del singolo individuo. Entrambi i processi non solo arricchiscono l’azienda, ma aiutano a mantenere positivi i livelli di clima al suo interno.

Il dipendente infatti si percepisce come parte integrante di un sistema, aumenta la propria autostima, recupera il significato di ciò che sta facendo e ha maggiore consapevolezza del proprio ruolo.

Quindi il successo di un’organizzazione, di una nazione o di una singola persona dipende proprio dalla formazione di cui si avvale, poiché solo con la formazione aumentiamo il nostro valore spendibile.

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